si poteva respirare nel pensiero,affermò perentorio: fino all'ultimo respiro, perchè un ultimo respiro c'era sempre, anche nel pensiero

martedì 7 giugno 2011

the end

è la fine della scuola! mancano tre giorni.....non so se esserne contenta, una mia amica verrà bocciata e io rischio.... 
cosa posso raccontarvi? in classe gira la depressione più totale a causa delle professoresse - puttane e non voglio essere depressa perfino l'ultimo giorno di scuola.... c'è il rischio che la mia amica si deprima e così io dovrò stare con lei e non potrò andare a fare i gavettoni..... spero di riuscire a convincerla.
io come sto? confusionale. non capisco molto bene cosa voglio, cosa provo, non capisco se la mia tristezza è la mia o di quelli che mi stanno intorno, mi ritrovo a farmi gli stessi problemi di una volta, solo perchè adesso non ho nulla di meglio a cui pensare. mi considero ancora come una volta? no: ora il mio corpo mi piace di più, sono sempre pronta per la prova costume (diciamo anche che sono fin troppo magra per la prova costume) non parlo con la gente come facevo una volta, non penso le cose allo stesso modo, mi sono ammalata in quest'anno, la malattia mentale che adesso è in me non mi ha ancora lasciata. "malattia" mi sembra quella delle piante, mi immagino un tronco di pino con sopra delle macchie bianche, segno inequivocabile di una malattia, che tuttavia non sarà curata per menefreghismo dei proprietari del povero pino o per la loro inesperienza. come abbiamo sempre fatto noi con le piante, la mia famiglia non ha il pollice verde....
vedo l'anoressia come qualcosa certo di malefico, ma come una vaga nebbia sorridente e scura che aleggia nelle nostre teste vuote, sempre pronte a prendersi i peggiori mali. la vedo così trasparente e sottile perchè non te ne accorgi subito, non la puoi afferrare e lei questo lo sa e ne gode, non sai come trattarla, ci vorrà molto tempo.
forse rimarrà lì nascosta per sempre.
eppure ci sono tanti piccoli gesti che servono come delle piccole spintarelle, e che ci fanno finalmente cadere dal burrone, quando atterriamo bene allora la caduta era verso la guarigione, quando ci fracassiamo l'osso del collo vuol dire che siamo in caduta libera e cieca verso la depressione.
il non avere soldi porta a non fare merenda, che porta a pensare che puoi prenderla come un'abitudine
a volte hai solo bisogno di una spintarella, e non aspetti altro che qualcuno o qualcosa venga a dartela.
cosa sto aspettando? la fine della scuola, che spero porterà via lo stress. l'estate? sii... si. sto aspettando il momento di mangiare. io ad ogni luogo associo un cibo..... e poi lo devo mangiare una volta arrivata nel luogo, oppure mi deprimo, ma per fortuna sto imparando a rinunciarvi.
il centro di Torino è patatine fritte, yogurt, McDonald's, gelato, dolcini nei bar.....
la mia mente è il viso di una certa Ana che ti dice che devi soffrire, che non devi mangiare, che è incazzata perchè sa che lo farai. perchè alla fine siamo noi la nostra Ana, è il nostro cervello, alla fine. ecco perchè odio il mio cervello: sembra che non conosca il mio corpo, sembra che si diverta a fargli del male, ma purtroppo io penso, vivo con il cervello. e questo a lungo andare mi ucciderà.

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